Mai sentito parlare di ambivalenza in amore? Può complicare molto la vita amorosa, ecco di cosa si tratta.
«I can’t live / With or without you», «Non posso vivere con te o senza di te». Facile riconoscerli: sono i versi di With or without you, una della ballate più struggenti degli U2. Della canzone della band di Dublino sono state date – e sono possibili – diverse interpretazioni, ma la lettura più centrata sembra essere quella di un amore travagliato, intrappolato in una gabbia di sentimenti contrastanti.
In termini più psicologici possiamo dire che gli U2 qui danno espressione all’ambivalenza in amore, ossia alla lotta interna tra due sentimenti opposti sperimentati nel medesimo momento. Un’ambivalenza, dicono gli psicoanalisti, collegata a doppio filo alla complessità della nostra realtà umana e che in campo amoroso talvolta emerge con prepotenza.
In fondo però Bono e il suo gruppo non hanno scoperto nulla di nuovo. Anche nell’Antichità infatti quest’ambivalenza era ben conosciuta. Basti pensare al celebre epigramma odi et amo del poeta latino Catullo. È anche vero che, al di là delle suggestioni romantiche delle poesie e delle canzoni, all’atto pratico l’ambivalenza può portare all’instaurarsi nella coppia di un clima teso e litigioso, ansiogeno, specialmente nel momento in cui comincia la vita a due o arriva un bambino.
Ambivalenza in amore, cos’è e come superarla
Non è facile convivere con le contraddizioni dell’ambivalenza amorosa, ovvero con quel fenomeno che conduce alla coesistenza tra emozioni e sentimenti contrastanti verso la stessa persona. Quel dualismo, insomma, che si può manifestare amando profondamente l’altro e al tempo stesso nutrendo una sorta di risentimento nei suoi riguardi.
Al limite l’ambivalenza può giungere, nei casi più estremi, ad alternare periodi di intimità e felicità a momenti di distacco e gelo totale all’interno della coppia. Ma quali sono le cause profonde dell’ambivalenza in amore? Gli psicologi indicano una serie di motivi, spesso associati a esperienze di attaccamento (in particolare con la madre). Chi soffre di ambivalenza teme fortemente di essere rifiutato o abbandonato. Conseguentemente tende a essere emotivamente dipendente e ha poca fiducia in se stesso e negli altri. In più fatica anche a esternare in maniera aperta le proprie necessità.
Tra le conseguenze dell’ambivalenza possono esserci l’ansia derivata appunto dalla convivenza tra sentimenti in netto contrasto tra loro. Dalla paura del giudizio altrui è possibile diventare preda di una paralisi emotiva che complica terribilmente il processo di composizione di questi sentimenti ambivalenti. Come liberarsi dall’ambivalenza? Per fare ordine e unità una delle soluzioni più efficaci può essere la terapia, spesso fondamentale nella comprensione e nella gestione dell’ambivalenza effettiva.
Insieme agli esperti si analizza il proprio vissuto alla ricerca delle cause che si annidano dietro a questi comportamenti. Si tratta in sostanza di dare un ordine narrativo alla nostra vita: raccontando quello che siamo e le nostre sofferenze possiamo dare un ordine alla nostra complessità, cercando di conferire un senso alle cose.