Sono moltissimi purtroppo i lavoratori che si trovano a dover provvedere all’assistenza di un familiare disabile. Per loro c’è un’interessante opportunità riguardo alla pensione.
In un paese come l’Italia, con una popolazione sempre più anziana e dunque bisognosa di assistenza, la figura del caregiver sta diventando molto diffusa. Sono tantissime le famiglie con una persona disabile in casa che richiede attenzioni 24 ore su 24, e spesso a doversene occupare è proprio un parente convivente. Da qui tutta una serie di misure previdenziali, a disposizione anche nel 2024. Vediamo in particolare gli aiuti destinati al caregiver lavoratore per un accesso anticipato alla pensione.
Diciamo subito che per l’uscita anticipata dal lavoro i caregiver hanno a disposizione due principali misure. La prima è destinata a tutti i lavoratori, l’altra soltanto a determinate categorie. Nel caso specifico, la condizione imprescindibile è che l’assistenza del parente disabile abbia avuto inizio almeno sei mesi prima della presentazione della domanda. In altre parole, occorre dimostrare la convivenza con il parente disabile da almeno sei mesi prima dell’inoltro dell’istanza di pensionamento all’Inps. E poi?
Lo “scivolo” per la pensione dei caregiver dalla A alla Z
La caregiver che soddisfa il requisito di cui sopra può congedarsi dal lavoro già a 59 anni usufruendo dell’Opzione Donna. Si potrà così andare in pensione una volta raggiunti i 35 anni di contributi versati e a partire dai 61 anni di età, che scendono a 59 per chi ha avuto due o più figli, e a 60 se il figlio avuto è solo uno. Il requisito anagrafico e contributivo, tuttavia, deve sempre essere soddisfatto entro il 31 dicembre dell’anno precedente quello di pensionamento. E in questo caso la prestazione è calcolata interamente con il sistema contributivo.
Ma non è tutto. Nel 2024 i caregivers avranno a disposizione per il pensionamento anche l’Ape sociale. In questo casi, si tratta di una misura destinata sia agli uomini sia alle donne, a prescindere dall’attività lavorativa svolta. Il congedo dal lavoro è ammesso a partire dai 63 anni e 5 mesi di età, con 30 anni di contributi versati, e la prestazione è calcolata con il sistema misto (retributivo e contributivo), ma sono previste delle nette limitazioni rispetto all’Opzione Donna. In particolare, non c’è il diritto alla tredicesima mensilità, agli assegni per il nucleo familiare e all’adeguamento al tasso di inflazione. Non solo: l’importo massimo della prestazione spettante è pari a 1.500 euro al mese e non ci sono maggiorazioni sociali.