Se c’è prurito continuato in alcune determinate zone del corpo meglio correre dal medico: ecco quando potrebbe essere scabbia da acari.
C’è una malattia poco conosciuta e non facilmente diagnosticabile nell’immediato, ma che raggiunge moltissime persone contemporaneamente nel mondo, circa 200 milioni, è la scabbia da acari. Si tratta di una malattia insidiosa che è bene conoscere per poter correre ai ripari subito nel caso colpisca.
La scabbia da acari si manifesta come un’eruzione cutanea pruriginosa. A provocarla è un’infestazione di piccolissimi acari. È una malattia contagiosa e si trasmette attraverso il contatto ravvicinato con la pelle. In particolare è l’acaro Sarcoptes scabiei, il responsabile dell’insorgere di questa patologia. Questo acaro è un parassita umano che vive in cunicoli scavati nello strato corneo.
Trattandosi di una malattia contagiosa i luoghi particolarmente affollati in cui il contatto fisico è più ravvicinato espongono naturalmente alla diffusione. Sono soprattutto i luoghi dal clima caldo a favorire la proliferazione e l’affollamento ne agevola la trasmissione. La malattia è curabile, ma l’esito della cura dipende molto dalle condizioni immunitarie della persona colpita.
Come riconoscere la scabbia da acari: i sintomi e l’evoluzione della malattia
Il principale sintono con cui si manifesta la scabbia da acari è il forte e intenso prurito. Si verifica in modo insistente e continuativo e si associa alla formazione di papule eritematose tra le dita di mani e piedi, sulla superficie dei polsi e dei gomiti, nel giro vita e nelle zone genitali.
Generalmente non colpisce il viso, in particolare negli adulti. Si formano anche dei cosiddetti cunicoli, sempre in quelle zone, che appaiono come linee ondulate, sottili e leggermente squamose. La lunghezza varia da pochi millimetri fino ad arrivare ad 1 cm. A volte è possibile individuare l’acaro nascosto all’interno di una piccola papula scura.
Di solito una persona è attaccata da circa 10 – 12 acari, ma è possibile che l’infezione si sviluppi e si estenda anche con infezioni batteriche secondarie. La diagnosi viene fatta dopo l’esame visivo delle papule e dei cuniculi e l’accertamento si ha con l’esame microscopico un cucincolo scarificato.
La scarificazione avviene attraverso preparati prelevati con il posizionamento di glicerolo e olio minerale e asportati con una lama da bisturi. Il trattamento della scabbia da acari avviene con l’assunzione di scabicidi orali o topici : permetrina, lindano o spinosad topici. Ma a volte può servire anche l’ivermectina orale.
Questi trattamenti hanno una durata di almeno 7 giorni e vengono ripetuti con una frequenza che va dalle 8 alle 14 ore. Il prurito viene alleviato con pomate a base di corticosteroidi e/o con antistaminici orali. Generalmente sono necessarie fino a 3 settimane per una regressione completa della patologia. Nel caso di un tipo di scabbia persistente si ricorre anche a raschiamenti della pelle periodici.