Il campionario degli oggetti smarriti sui mezzi pubblici comprende cose a dir poco bizzarre. Ecco le più assurde trovate sull’autobus o sulla metro.
Ognuno di noi è potenzialmente uno smarritore seriale di oggetti. Secondo alcune stime mediamente ogni essere umano perde (momentaneamente) 9 oggetti ogni giorno. C’è anche chi si è inventato una nuova disciplina: il “findologism”, cioè l’arte di ritrovare le cose, un parto della mente del professor Michael Solomon di Baltimora, esperto nel ritrovamento degli oggetti smarriti.
Nulla di cui stupirsi perciò se i mezzi pubblici brulicano di cose dimenticate dai loro legittimi proprietari. Solitamente gli oggetti dimenticati su bus, treni e metro finiscono in un grande deposito degli oggetti smarriti dove attendono a lungo, a volte per sempre, che i loro proprietari vengano a reclamarli.
Come detto la sbadataggine fa parte della natura umana. Dunque non solo si perdono tantissimi oggetti, ma anche i più assurdi e impensabili. Anche nello smarrimento la mente umana sembra avere davvero pochi limiti.
Per dare un’idea concreta, a Londra si trova uno dei più grandi magazzini mondiali degli oggetti smarriti. Sugli scaffali del deposito londinese trovano ospitalità circa 200 mila oggetti smarriti all’anno, per una media di 6 mila a settimana. Inutile dire che la tipologia e la varietà delle cose perdute è praticamente infinita. Si trovano naturalmente borse, zaini, ombrelli, telefoni, passeggini, skateboard, grandi classici degli oggetti che tutti, chi più chi meno, abbiamo smarrito almeno una volta nella vita.
Ma tra le cose smarrite registrate nel deposito della capitale britannica ci sono anche oggetti decisamente più insoliti, che rasentano l’assurdità. Per esempio si trova una scatola di rane cotte (chi non ne ha una in casa?), ma non mancano i serpenti essiccati (sic!), il barattolo di vetro che al suo interno contiene dei pipistrelli. Sarebbe anche curioso sapere come si sono persi un abito da sposa, un dissuasore della metropolitana, un paracadute. E perfino una volpe imbalsamata con una corona in testa (una vera “fox queen”!) e una protesi gambale.
Stesso discorso per oggetti di maggior valore come orologi Rolex, anelli di fidanzamento e fedi nuziali, ma anche per gioielli costosi e somme di denaro (anche fino a 13 mila euro) mai reclamati da nessuno. Ogni oggetto in arrivo nel deposito viene smistato in base alla sua categoria di appartenenza.
Contestualmente gli addetti del deposito lo registrano in un database assegnandogli un numero di riferimento univoco. Per dare modo ai proprietari di trovare i loro oggetti smarriti il personale inserisce molti dettagli per arricchire la descrizione. Uno sforzo encomiabile ma spesso vano, dato che solo una minima parte – l’8% circa – di tutti gli oggetti smarriti torna nelle mani dei legittimi proprietari.
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