Vi è la possibilità, dopo aver ricevuto la Naspi, di accedere alla pensione? Le due misure che si possono sfruttare.
L’erogazione della Naspi è connessa al fatto di rimanere senza lavoro. Si tratta infatti di un’indennità di disoccupazione che consente a coloro che hanno interrotto l’attività non per loro decisione ma per licenziamento o per interruzioni specifiche del contratto di lavoro (è il caso, ad esempio dei lavoratori stagionali), di avere un sostegno economico in attesa di trovare una nuova occupazione.
Chiaramente l’importo viene determinato sulla base dello stipendio percepito in precedenza e del periodo di tempo trascorso lavorando e la sua erogazione è possibile per un massimo di due anni, a patto che non si inizi una nuova attività lavorativa con contratto di lavoro subordinato. In quel caso infatti il beneficio non verrà più corrisposto. Ma, invece, è possibile passare direttamente dalla Naspi alla pensione?
Si tratta di un quesito che in molti si pongono ed effettivamente andando ad analizzare con attenzione le normative vigenti, si scopre che esistono due specifiche misure che permettono di accedere al pensionamento anche dopo aver ricevuto la Naspi ovvero senza la necessità di dover, prima, riprendere a lavorare.
E questo è davvero importante dal momento che, specialmente dopo una certa età, trovare una nuova occupazione è spesso molto complicato e potrebbe richiedere tempi lunghissimi. Una prima possibilità consisterebbe nell’attendere senza stipendio la pensione di
vecchiaia con tutti i rischi che ne conseguono.
In realtà esistono due possibilità per andare in pensione, dopo la Naspi e prima dei 67 anni a partire dai quali viene corrisposta la pensione di vecchiaia. Si tratta, nello specifico, dell’Ape sociale oppure di quota 41 per i lavoratori precoci. Nelle altre casistiche invece dopo la Naspi non vi è possibilità di ottenere il pensionamento anticipato ed andranno rispettati altri requisiti sia dal punto di vista contributivo che anagrafico.
Si tratta di due misure rivolte solo a specifiche categorie di lavoratori e pur richiedendo anche in questo caso dei requisiti per l’accesso la Naspi può essere considerata un aiuto per concretizzarle. Nel caso dell’Ape sociale sono richiesti 63 anni di età ed un minimo di 30 anni di contributi dopo aver terminato la Naspi. Invece nel caso di quota 41 oltre ad essere precoci occorre aver versato prima dei 19 anni almeno 12 mesi di contributi ed aver maturato in tutto 41 anni di contributi.
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