Si ha sempre l’impressione di essere spiati dai dispositivi elettronici, ma è davvero così oppure si tratta solamente di pura coincidenza?
È uno dei misteri più grandi per quanto riguarda l’era tecnologica ed è anche uno scenario che incute un po’ di timore: il pensiero che i dispositivi tecnologici moderni ci possano spiare e possano captare quello che diciamo o facciamo è molto comune in tante persone e questo ha fatto arrivare alla conclusione che non possa trattarsi solo di una mera coincidenza.
Sarà capitato a tutti almeno una volta nella vita di aprire lo smartphone e trovare una pubblicità perfettamente in linea con l’argomento di cui si stava parlando un attimo prima con un proprio amico o familiare: una scena che lascia praticamente di stucco perché ogni volta ci si chiede come fanno i dispositivi elettronici a sapere esattamente quello di cui stavamo parlando a voce.
Per anni questa verità è stata celata, ma finalmente negli ultimi anni è stata svelata.
Servizi come quelli di Google, Microsoft, Apple, Amazon e altre aziende tech utilizzano i nostri dati personali e le nostre ricerche per inviare pubblicità mirate: questo vuol dire che se si cerca un modello di auto su Google, ci arriveranno pubblicità e annunci relative a quel modello di auto. Una realtà che è piuttosto nota anche perché siamo noi che diamo il consenso per il trattamento dei nostri dati personali ogniqualvolta ci iscriviamo a un nuovo servizio, ma che i dispositivi spiassero le nostre conversazioni sembrava assurdo.
Tutti (o quasi) erano convinti che i dispositivi elettronici, come smartphone e smart TV, utilizzassero solo la cronologia di ricerca e l’attività web per darci in pasto pubblicità e annunci mirati, ma a quanto pare non è esattamente così. È finalmente arrivata l’ammissione secondo la quale questi dispositivi elettronici riescono a captare anche le nostre conversazioni vocali.
L’ammissione è arrivata da un’azienda di marketing, CMG Local Solutions, la quale opera nello stesso settore di grandi aziende del tech quali Google, Amazon, Microsoft e Meta.
L’azienda, per sua stessa ammissione, ha dichiarato di utilizzare le conversazioni captate dai microfoni di smartphone e smart TV per ottimizzare gli annunci pubblicitari da inviare agli utenti e dunque far sì che questi siano maggiormente precisi e mirati.
Questo sistema, chiamato “active learning“, sembra essere proprio quello di cui la maggior parte delle persone ha avuto timore fino a questo momento e che è stato finalmente svelato.
Nonostante le dichiarazioni di CMG, aziende come Amazon e Google hanno affermato il contrario dicendo che questo sistema non è possibile su dispositivi come Echo e su quelli Android. Meta e Microsoft, invece, non hanno ancora rilasciato le loro dichiarazioni a riguardo.
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