Quando il tuo parcheggio condominiale diventa un campo di battaglia: scopri cosa fare legalmente se un vicino si appropria del tuo posto auto!
Nel vivace scenario condominiale, uno degli scontri più frequenti tra vicini riguarda la gestione dei posti auto all’interno del cortile. Immaginatevi il cortile come un’arena di parcheggio, dove ogni condomino cerca di conquistare il proprio spazio.
La questione diventa ancor più intricata quando i posti disponibili non sono sufficienti per tutti. Nascono così le liti e le contese: chi ha il diritto di parcheggiare e chi deve cedere il passo? Ma tranquilli, c’è un modo per mettere ordine in questa giungla di auto.
Prima di tutto, dobbiamo dire che non esiste una regola d’oro che tratti specificamente della gestione dei posti auto. Ma possiamo prendere spunto dalle leggi che regolano la vita condominiale.
L’ordinamento condominiale e i posti auto
Secondo l’art. 1117 del codice civile, le aree di parcheggio sono considerate proprietà comune di tutti i condomini. L’Amministratore è chiamato a regolare l’uso dei parcheggi nell’interesse comune. Ma attenzione, non è un compito facile quando lo spazio è limitato. Ecco perché si ricorre spesso a sistemi di turnazione, dove ogni condomino ha il suo momento di gloria nel parcheggiare.
Ma cosa succede se il parcheggio a voi assegnato è occupato da un altro avventuriero del condominio? Niente paura! L’Amministratore interviene, invitando il “pirata del parcheggio” a rispettare i turni. Se l’avvertimento non funziona, niente carro attrezzi, ma si può fare appello alla legge con una denuncia per violenza privata. E ora veniamo al cuore della questione: come si regolamenta tutto ciò? L’assemblea condominiale è la nostra corte suprema. Con una maggioranza favorevole rappresentativa di almeno la metà dei millesimi, si decidono i turni di parcheggio. Settimanali, mensili, addirittura giornalieri: l’importante è che tutti abbiano la loro chance!
Se l’assemblea è troppo pigra per occuparsi di questo intricato problema, ogni condomino può chiamare in causa il giudice. In tribunale, il giudice deciderà la giusta ripartizione dei parcheggi basandosi su una consulenza tecnica d’ufficio. Ma c’è anche un’opzione alternativa: l’uso indiretto. L’assemblea può deliberare di affittare i parcheggi a estranei e poi spartire il bottino tra i condomini che non li usano. Ma attenzione, serve il consenso di tutti! Infine, una curiosità: se avete un’auto più grande degli altri, niente spazi extra per voi. E se qualcuno prova a conquistare un posto auto per sé in modo esclusivo? L’usucapione può giocare un ruolo, ma solo se il “conquistatore” riesce a segnare territorio con corde o paletti per 20 anni. Altrimenti, l’amministratore e l’assemblea devono intervenire, facendo rispettare l’ordine in questa giungla di asfalto.