Sempre più giovani sono affetti da disturbi alimentari e la scienza sta cercando di capirne i motivi. Nel mentre, i disturbi possono portare a invalidità.
Quando si parla di persone invalide spesso non si ha cognizione di quante diverse patologie possano aver portato all’handicap. Infatti oltre alle problematiche gravi motorie, che sono quelle più eclatanti come anche la cecità totale o la sordità, un soggetto può diventare invalido perché ha problemi psichiatrici e anche se manifesta gravi patologie nell’ambito dei disturbi alimentari.
Di conseguenza anche in quest’ultimo caso scattano le misure previste dal nostro SSN, che va ad aiutare i soggetti gravemente malati, per aiutarli a condurre una vita sociale e lavorativa dignitosa.
Gli aiuti per i disabili o invalidi sono numerosi e di vario tipo e vengono attivati in maniera differente a seconda del caso. Il primo passaggio per avere accesso a questi aiuti è però far riconoscere alla Commissione INPS la malattia, e ricevere poi un verbale con cui si attivano anche le agevolazioni previste dalla Legge 104.
Spesso si pensa che per ottenere la 104 o altre agevolazioni si debba avere una percentuale di invalidità molto alta, sopra il 70%, ma in alcuni casi è sufficiente un 33%. Naturalmente la Commissione deve riconoscere il fatto che il soggetto è gravemente malato e che la sua condizione gli impedisce di lavorare o di non riuscire a vivere una vita sociale nella norma.
Per disturbi alimentari, dunque, si intendono quelle patologie importanti come l’anoressia nervosa, il disturbo da alimentazione incontrollata e la bulimia nervosa. Anche l’obesità, se legata al diabete e ai disturbi gravi correlati, può rientrare nelle patologie per cui è possibile richiedere l’invalidità. Tutti questi disturbi, purtroppo, colpiscono spesso gli adolescenti e i giovani.
L’anoressia ad esempio, secondo le linee guida dell’INPS, può variare da lieve a grave, e vengono riconosciute percentuali dal 35 al 100% di invalidità.
Se dopo l’iter che precede l’assegnazione dell’invalidità e viene riconosciuta la Legge 104, la persona che soffre dei disturbi alimentari e/o in co-presenza di altre patologie, ha diritto alle agevolazioni previste, così come i caregiver che si occupano della persona malata. In linea generale vengono riconosciuti i permessi di lavoro, ma anche sconti e sgravi fiscali per l’acquisto di medicinali o per prestazioni sanitarie, e anche il prepensionamento.
Ecco che anche i disturbi alimentari gravi, se altamente invalidanti, rientrano a pieno titolo in quelle patologie per cui è possibile accedere a benefit, aiuti, assegni e agevolazioni di vario tipo.
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