C’è una nuova categoria di lavoratori che potrà finalmente beneficiare della Naspi, l’indennità di disoccupazione. Scopriamo cosa cambia dal 2024.
La Naspi ha consentito a moltissimi contribuenti rimasti senza lavoro di non restare anche senza soldi, garantendo una copertura economica a termine sulla base della loro retribuzione prima dell’interruzione del rapporto di lavoro. In tanti ne hanno beneficiato e, a partire dal mese di gennaio del 2024, potrà farlo anche una categoria di lavoratori che ad oggi non poteva richiedere questa forma di indennità di disoccupazione.
Anche in questo caso chiaramente la Naspi entrerà in gioco per gli eventi di disoccupazione involontaria e verrà applicato il regime ordinario che, ricordiamo, è valido per i lavoratori dipendenti. Scopriamo dunque di quale categoria si tratta.
La novità è scaturita da un importante processo di trasferimento avvenuto non molto tempo fa ovvero l’assorbimento, all’interno dell’Inps, della gestione sostitutiva Inpgi a partire dal 1° luglio 2022. Nel messaggio 4579/2023 l’Inps è dunque intervenuto per chiarire e spiegare che il 31 dicembre 2023 verrà a concludersi il regime transitorio che ha salvaguardato le regole legate all’Ingi e che dal 1° gennaio questi lavoratori saranno assoggettati, qualora dovessero perdere involontariamente il lavoro, alla Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego proprio come accade per gli altri lavoratori dipendenti.
La riforma dell’Inpgi riguarda i giornalisti e saranno proprio loro a poter fruire della Naspi essendo di fatto assoggettati alle regole Inps. Tutti coloro che sono titolari di un rapporto di lavoro subordinato, infatti, sono stati iscritti nel Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti d’ufficio.
Si sono dunque andati ad uniformare, dal punto di vista del regime previdenziale, agli altri lavoratori dipendenti. Allo stesso modo anche tutto ciò che riguarda l’età pensionabile ed il calcolo dell’assegno mensile è mutato uniformandosi alle regole dettate dall’Inps.
L’unica eccezione, dal punto di vista degli ammortizzatori sociali, è stata proprio quella della disoccupazione: è stato mantenuto fino al termine del 2023 un regime temporaneo con indennità mensile pari al 60% della retribuzione media degli ultimi 12 mesi lavorati. Il tutto senza superare il massimale della retribuzione di un redattore ordinario.
Cosa cambia con la Naspi? L’importo è determinato dalla media delle retribuzioni dell’ultimo quadriennio ma sono previsti vari limiti. Nel caso in cui la retribuzione sia inferiore a 1352,19 euro la Naspi sarà pari al 75% di essa. Se li supera andrà sommato al 75% anche il 25% della differenza tra retribuzione e la soglia di 1.352,19.
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