Si avvicinano con fare innocente, ma il loro intento è tutt’altro che benevolo: la nuovissima truffa tra le città italiane.
Nel mondo della criminalità, le tecniche con cui i truffatori adescano le loro vittime stanno superando il limite dell’immaginario. È ormai noto il lancio di persone apparentemente fragili come attuatori della truffa. Proprio per questo, è sempre buona norma destare un filo di sospetto, nonché porre la giusta prudenza a chi pone richieste, anche a primo impatto innocenti.
“Se delle bambine si avvicinano a te e ti chiedono di prestargli il cellulare, te non devi darglielo”. Questo è l’annuncio che gira sulla piattaforma TikTok. In questi giorni, infatti, è stato lanciato un allarme in merito ad una truffa da parte di una baby gang tutta al femminile. Purtroppo, come accennato in precedenza, la criminalità sta superando i confini della attendibile, rendendo complici o addirittura artefici dei raggiri proprio i bambini. In Italia, città come Milano si piazzano al primo posto come luoghi ad alto tasso di criminalità in Italia, la maggior parte vedono una sproporzionata misura di denunce per furti.
Le protagoniste di questa vicenda sono alcune bambine, tra cui la più piccola a capo della banda, di soli 11 anni. L’episodio è accaduto a Ferrara, quando una ragazza universitaria in compagnia di altre amiche è stata fermata dalle ragazzine con una scusa a primo impatto innocua. Una di loro, infatti, le avrebbe chiesto il telefono in prestito per fare una chiamata.
La ragazza, di fronte a delle comuni bambine, si è subito prestata ad aiutarle, ignara che questo era semplicemente un piano architettato da quella che si rivelerà una vera e propria baby gang. Le ragazzine con un’età compresa tra gli 11 ei 13 anni, sono tutte originarie di Bologna. Secondo i racconti sulla piattaforma social, una di queste si sarebbe calata il passamontagna per aggredire la vittima. In questa occasione, è stato utilizzato dello spray urticante per stordire le vittime e attuare il furto, seguito ad altri atti di violenza, come schiaffi e percosse.
Per fortuna, la dinamica è stata ripresa dalle telecamere della zona, che hanno individuato l’identità delle bambine e, dopo un primo arresto, è stato possibile restituire l’intera refurtiva alle vittime. La baby gang non è più a piede libero, ma truffe di questo tipo sono molto comuni. Occorre dunque prestare attenzione a questo tipo di richieste, anche se a porle sembrano essere innocui bambini. Ad oggi difficilmente un gruppo di ragazze di quell’età non possiede un telefono cellulare. Ad ogni modo, se le intenzioni non sembrano malvage, resta comunque buona norma prestare la dovuta cautela.
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